Bartending Cocktails

Il giro del mondo nel bicchiere

(articolo uscito sul mensile “Private” del gruppo Forbes Italia)

Alzi la mano chi non e amante dei viaggi! La voglia di scoperta è insita nella natura dell’uomo. Tra monumenti, musei e culture diverse, non può mancare la parte dedicata alle abitudini alimentari che troviamo quando visitiamo nuovi paesi e naturalmente parliamo in questo caso specifico di cocktails.

Partiamo con il nostro viaggio virtuale con la vicina Francia: i nostri cugini d’oltralpe amano molto lo zucchero, a partire dalla pasticceria, fino ad arrivare agli sciroppi o liquori dolci, che mettono spesso nei loro bicchieri. Cominciamo con il Kir ed il Kir Royal: il primo si ottiene aggiungendo sciroppo di cassis ad un vino bianco, Bourgogne aligoté per la precisione. Questo é l’originale aperitivo che l’abate Kir (da cui il nome) offriva ai suoi ospiti, tra cui capi di stato. La versione ‘Royal’ invece prevede la sostituzione del vino bianco con un più blasonato champagne. Ma in francia si usa mettere vari sciroppi anche nel loro aperitivo nazionale, il pastis, che diventa “mauresque” se si aggiunge sciroppo di orzata, “perroquet” se si aggiunge sciroppo di menta o “tomate aperitif” con la granatina. Non si fanno mancare neanche una aggiunta di granatina nella birra (a volte con gazzosa) per creare un”Monaco”.

Voliamo ora in Brasile, per assagiare una “Caipirinha”, a base di zucchero di canna, lime pestato e cachaça, il loro distillato nazionale derivato dalla canna da zucchero. Ideale per un aperitivo a Copacabana veramente rinfrescante. I “Pisco sours” sono tipici del Perù e del Cile. Il cocktail è un mix di pisco (un brandy chiaro), un cucchiaio di albumi d’uovo, succo di limone fresco, sciroppo di zucchero e, in alcune ricette alcune gocce di Angostura. Malgrado sia la ricetta nazionale del Peru, dobbiamo la sua creazione ad un americano, tale Victor Morris, che si trasferi a Lima nel 1913.

Il Ti’ Punch, è una bevanda a base di rum, particolarmente popolare in Martinica, Guadalupa, Haiti, Guyana francese e in altre isole caraibiche francofone. Si segnalano solo gli ingredienti, perché ci sono molti metodi di preparazione diversi, questi ingredienti sono: rum agricolo bianco, lime, sciroppo di zucchero di canna più o meno come il Daiquiri, tranne che per il fatto che non viene preparato nello shaker, ma direttamente nel bicchiere, in alcuni casi con ghiaccio, in altri senza. El Macua prende il nome da un uccello tropicale originario dell’America Centrale. È la bevanda nazionale del Nicaragua ed è fatta con rum, guava e succhi di limone e sciroppo semplice, dandogli più una crostata che un sapore dolce.

A questo punto torniamo più vicini a casa, per la precisione in Inghilterra, per sorseggiare un “Pimms cup”. Questo drink è in giro per il Regno Unito dai primi anni del 1800. Ci sono differenti versioni di questo cocktail, ma la maggior parte includerà un mix di alcol a base di gin ( il Pimm’s) con guarnizioni come fragole, cetrioli, mele, agrumi e completate con soda che può essere limonata o ginger ale.

Ripartiamo dalla Turchia, paese in cui ,se andate, dovreste assaggiare il Raki, una bevanda all’anice, ottenuta da un distillato a base di mais, o patate, oppure uva o prugne, aromatizzato con anice e menta. Si presenta come un liquido incolore con una gradazione alcolica minima del 40%. Il sapore è simile all’ouzo della vicina Grecia

In Etiopia la bevanda ufficiale è sicuramente il “Tej”, una sorta di vino al miele. E’ vino bianco aromatizzato con foglie di gesho, una sorta di luppolo con un gusto amarognolo Il tej viene normalmente prodotto artigianalmente nelle case, ma in tutta l’Etiopia si può trovare nei bar chiamati tej betoch (letteralmente, “case del tej”). Se per caso invece vi trovate in Germania, il mio consiglio, oltre ad una buona birra, é di assaggiare un “Gin Basil Smash”, creato al bar Le Lion di Amburgo, in Germania, combina foglie di basilico e limone con sciroppo di zucchero e gin. A questo punto ci spostiamo in Spagna a degustare una “Sangria”, che penso sia conosciuta da tutti. Il drink ufficiale della penisola iberica si crea mescolando vino, frutta e spezie, ma come spesso accade per le ricette “popolari”, ha differenti versioni: comunemente la sangria viene realizzata con il vino rosso, mentre nella Catalogna viene creata con vini spumante o bianchi, a seconda delle regioni, ci sono comunque delle variazioni. Da notare che la sangria è molto consumata anche in Argentina e in Venezuela. La si trova anche in bottiglia (anche in Italia), ma é sicuramente meglio preparata artigianalmente, magari accompagnata dalle tipiche tapas o da Jamon iberico o Serrano

The Cybartender

Bartender del casino di Monte.Carlo, autore di alcune pubblicazioni, collaboratore di testate giornalistiche e aziende beverage. Webmaster del sito www.thecybartender.com , on line dal  1997

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