Il libro “101 Cocktail IBA” è una bibbia per ogni bartender, con ricette ufficiali IBA, tradizionali e innovative. Questo punto di riferimento della mixology promuove standard elevati, creatività e sostenibilità nel mondo dei cocktail. Include nuove aggiunte come il Garibaldi e IBA Tiki, essenziali per chi mira all’eccellenza nel settore.
Gli amari italiani sono stati protagonisti all’interno dell’evento “Italian Show” a Nizza. The Italian Show è un format creato e sviluppato da I Love Italian Food con l’obiettivo di promuovere le filiere del Made in Italy e i prodotti enogastronomici italiani autentici sui mercati internazionali. Educazione, Degustazione, Promozione sono i tre pilastri fondamentali di The
La panna nello shaker “Jas. O’Keefe è l’unico barista sulla terra che prepara un cocktail alla crema“, si leggeva su un breve articolo nel Savannah Morning News nel 1895. Si vantava di bevande preparate dal gestore di un café situato sotto un teatro di Savannah (“scendi giù tra un atto e l’altro”). Questo annuncio era
Chi resiste al fascino dei viaggi e dei sapori che incontriamo lungo la strada? Nei nostri tour virtuali scopriamo i cocktail del mondo. Dal Kir francese alla Caipirinha brasiliana, dal Pisco sour sudamericano al Pimms cup inglese, ogni bevanda racconta una storia, un modo di vivere inebriante e locale. Non dimentichiamo l’anice turco Raki o il Tej etiope e, tornando in Europa, la nostrana e fruttata Sangria spagnola. Ogni sorso, un viaggio!
Il romanzo “Fiesta” è certamente l’opera che balza alla mente quando si pensa al grande scrittore e alla Spagna, poiché è ambientato a Pamplona, durante la festa di San Firmino. Hemingway era così affezionato a questa tradizione che, dopo la sua prima visita nel 1923, tornò nove volte per partecipare all’evento.
Sta spopolando il trend dei drink leggeri, spinti da chi cerca alternative salutari o è influenzato dalle norme sulla guida. Bar e industria si adattano, creando cocktail diluiti e alcolici senza alcool. In Italia, prodotti come “Memento” si ispirano al patrimonio storico, come il Ricettario Fiorentino del 1498.
La Sardegna sale sul trono del bartending al femminile La trentenne Francesca Aste, originaria di Carloforte nell’Isola di San Pietro, ha appena ottenuto il prestigioso titolo di Lady Amarena Italia 2023, confermandosi come la nuova regina italiana della mixology. La sua vittoria è stata conquistata con il suo straordinario Bansky Martini, un cocktail caratterizzato da
I locali piu segreti al mondo Maurizio Maestrelli, con questo libro ci porta nell’affascinante mondo dei bar “segreti”, gli Speakeasy.Affascinante la storia, legata a doppio filo al proibizionismo americano, ed alla cinematografia che inevitabilmente riporta alla memoria film come “c’era una volta in America”, “the untochables” o “il padrino”.Ed è sulla memoria di questo tipo
Fabbri fa il pieno di premi al Convegno A.I.B.E.S. di Sorrento. Il bartender romano Simone Mina sceglie lo Zenzero Fabbri e vince l’Italian Cocktail
Championship. Fulvio Lomonaco, invece, conquista il Premio Angelo Zola con un cocktail a base Fabbri Dry Gin ispirato a Pablo Picasso.
Quello che davvero rende unici certi bar d’albergo é la storia che vi si respira, carica di tradizione Arrivando in hotel potrete trovare molte cose: viste spettacolari, servizi esclusivi, bartender affidabili e servizi personalizzati. Ma quello che davvero rende unici certi bar d’albergo é la storia che vi si respira, carica di tradizione e leggende,
Hernst Hemingway è il cliente che ogni bartender avrebbe voluto sullo sgabello davanti al banco bar Sicuramente e giustamente famoso per i suoi libri, altrettanto conosciuto per il bere. Hernst Hemingway è il cliente che ogni bartender avrebbe voluto sullo sgabello davanti al banco bar. Non esiste praticamente nessun alcolico che sia sfuggito all’autore de
l’Italia fa sempre bella mostra nella top 50 del 2022, con bar a Roma, Firenze, Milano e Napoli, oltre a vari bartender in giro per il mondo Per la sua 14a edizione, The World’s 50 Best Bars 2022, sponsorizzato da Perrier, ha lasciato Londra per Barcellona per la prima volta nella storia. La classifica 1-50
Nuovo cocktail che va ad aggiungersi alla lista del Casino di Montecarlo 5cl Tequila 2cl Lime 3cl St Germain Top di Ginger Beer Completare con Sciroppo di « Butterfly pea tea » Shakerare i primi tre ingredienti e service in tumbler con ghiaccio. Versare il ginger beer e mescolare. Aggiiungere ghiaccio pilée e completare con lo sciroppo, che
Vedere i divi sullo schermo con un bicchiere in mano, può portare al successo, oltre che gli attori, i drink stessi. Senza contare che ci sono film o serie e cocktail che hanno indissolubilmente legato il loro destino: cosa sarebbe il Grande Lebowsky senza il white russian? E le ragazze di “Sex and the city” senza il cosmopolitan?
L’azienda emiliana Mixer lancia sul mercato una nuova gamma di purée a base di frutta dedicata a bartender e ristoratori attenti alla filosofia no-waste Novità per una cucina e mixology 100% naturale, dedicata a bartender e ristoratori attenti alla filosofia no-waste. In fondo, il tema del consumo di frutta fresca nel settore del food & bev è
La Mixology si sviluppa intorno alla fine del 1500 inizio 1600 con le prime bevande, al fine di miscelare prodotti, a volte sgradevoli, con altre sostanze per migliorarne il gusto La Timeline delle bevande miscelate parte da qui: semplici misture di distillati, zucchero, miele, acqua, latte, infusi; cordiali di frutta, erba e spezie. Nel 1594
Perchè è fondamentale dare un impronta al propio locale? Un concetto ben definito attira i clienti per l’esperienza che andranno a fare (e che torneranno a fare) e che dovrebbe essere coerente in tutti i suoi aspetti. Dal punto di vista dell’esercente aiuta a semplificare i processi di lavoro, creando degli standard di servizio e
Nessun animale ha mai inventato una cosa brutta come l’ubriachezza o bella come un drink.Gilbert Keith ChestertonScrittore Cocktail da film Non ha mai ricevuto un oscar o una nomination, ma ha sicuramente un posto d’onore ad Hollywood. Compare infatti in svariate pellicole, ed addirittura in due dei 100 film americani dell’American Film Institute. Ad esempio un elegantissimo Cary Grant
L’importante è il ritmo. Usa sempre il ritmo quando prepari un drink. Ora, un Manhattan devi mescolarlo a tempo di foxtrot, un Bronx va shakerato al tempo di un Two-Step, ma un Dry Martini va sempre preparato a ritmo di valzer. Nick Charles (William Powell) COCKTAIL DA FILM La paternità del cocktail è ovviamente divisa,
Mi sono messo a dieta: basta con l’alcool, niente abbuffate e così in quattordici giorni, ho già perso due settimane.Joe E. LewisComico Barmen e chef hanno, da qualche anno, una felice commistione. Abbiamo visto tecniche di cucina affermarsi con successo dietro i banchi bar, e drinks, solitamente serviti al bancone, finire , rielaborati , nei
Il mondo in un cocktail Non v’è nulla, senza dubbio, che calmi lo spirito come il rum e la vera religione. Lord ByronPoeta Nel “mare magnum” di internet possiamo trovare tutto, anzi troppo di tutto. Ma a saper cercare possiamo trovare anche la passione e la bellezza legate al lavoro di bartender. Per esempio Marguerite,
“Un barista professionista è qualcuno che può dare il suo meglio quando non ne ha voglia …” – Bruce Tomlinson Il 6 dicembre (si ì, lo so, è ancora lontano), è il ” Bartender Appreciation Day”, lo sapevi? Questa “festa” è nata in America grazie al brand Saylor Jerry. Questa giornata ha lo scopo di
Non so nulla con certezza, ma la vista delle stelle mi fa sognare. Vincent Van Gogh La primavera lentamente sta iniziando a farsi strada facendo sentire il suo profumo… PRINTEMPS EN PROVENCE è un viaggio tra profumi e gusti delle primavere più suggestive al mondo, tra oriente e occidente dalla nostra vicina provenza al lontano
( non necessariamente in quest’ordine) 1. Attrezzatura: imprescindibile. Ovviamente la troviamo sul posto di lavoro, ma vuoi mettere la tua ‘valigetta’ professionale, con gli attrezzi scelti uno per uno, usati per le prove dei cocktail o per le ‘serate’ e le guest? Molto professionale e, diciamolo, molto figo, presentarsi con lo shaker dorato, o vintage
Siete pronti? Tra poco, con l’inizio della stagione invernale, ricomincia il balletto sulla stampa: “gli albergatori non trovano personale” , ” gli italiani non vogliono più fare i camerieri” ( o barman) e via di questo passo. Di risposta l’ormai classico “i camerieri si trovano, sono gli schiavi che scarseggiano”. il punto focale è sicuramente
quali sono i barmen che piu vi hanno colpito al cinema? Sicuramente non sarete rimasti indifferenti al bartender dell’Overlook hotel… Non si può evitare il “barman – poeta” Tom Cruise: E possiamo dimenticare Adriano Celentano? Grandissimo Charlie Chaplin Grande film,e grandi dialoghi…(in inglese) Ted and Barney Bartending (How I met your Mother) e alla fine…i
Se le vostre azioni ispirano altri a sognare di più, imparare più, fare di più e trasformare di più, voi siete un leaderJohn Quincy Adams6° presidente degli Stati UnitiBuone abitudini per essere un buon leader Probabilmente passi più ore al lavoro che con la famiglia, e probabilmente fai bene il tuo lavoro. Però si può
La maglietta che aspettavi, adesso c’è! E puo essere tua con qualche clic. Questa t-shirt è tutto ciò che hai sempre sognato. Tessuto morbido e leggero, con la giusta quantità di elasticità. È comoda eadatta per uomini e donne. • 100% cotone pettinato e filato ad anello (i colori della stampa contengono poliestere) • Peso
L’idea è semplice e geniale al tempo stesso. Pensate di trovarvi in un hotel, sprovvisto di bar, ma non voler rinunciare ad un buon aperitivo, oppure in volo per le vacanze e vogliate festeggiare con un negroni. Tutto questo adesso è possibile grazie a NIO (needs ice only), i cocktail pronti da bere (aggiungendo ghiaccio,
Un amico senza umorismo è come lo champagne senza bollicine.Nadine de RotschildScrittrice Le bolle nel bicchiere Lunga tradizione, quella degli sparkling cocktail , cioè miscele con il vino spumante come interprete principale, che sia Champagne, prosecco o spumante di altro tipo. Al contrario del vino, che non ha mai veramente “sfondato” come ingredinte di cocktail
Non solo bar, ma esperienza e coinvolgimento Pare che i bar a tema stiano avendo una buona popolarità. Vediamone alcuni nuovi o meno nuovi che troviamo (o troveremo) in giro per il mondo: Disneyland aprirà un bar in stile cantina di Star Wars Disneyland in California aprirà un bar dedicato a Guerre Stellari – l’anno prossimo, chiamata
“Le cose hanno vita propria, si tratta soltanto di risvegliargli l’anima.” (cent’anni di solitudine)Gacriel Garcia MarquezScrittore La location è di lusso, Rapallo è li fuori, con il suo porto che illumina la baia. La giornata l’abbiamo passata sotto il tiepido sole di questo inizio di autunno, che di autunno ancora non ha niente, sul mare
„Il guaio è che quando si è sobri non si ha voglia di veder nessuno, e quando si è sbronzi nessuno ha voglia di vedere noi.“ (Francis Scott Fitzgerald scrittore e sceneggiatore statunitense 1896 – 1940) I rimedi del giorno dopo La parola “hangover” è una terminologia molto utilizzata negli ultimi anni, usata per indicare
Cocktail Safari un viaggio avventuroso nella stori di 70 cocktail. Stefano Nincevich, per gli operatori del settore, non ha bisogno di presentazioni. Degno erede dello “zio” Franco Zingales all’interno di bargiornale, è diventato, nel tempo, il punto di riferimento per i barmen italiani. Come è giusto che sia, ha pubblicato un bel libro dedicato al
Cocktail low alcool Se il mondo del food è stato teatro di evoluzioni inaspettate in tempi recenti, quello dei drink non è certo da meno. I cocktail a basso tenore alcolico ne sono la prova. Il mutamento da semplice tendenza a nuova realtà è avvenuto a tempo da record, complice una serie di cambiamenti socio-culturali
Lo Champagne in Liguria Torna ad Alassio, in una nuova location, la fortunata manifestazione: “Un mare di Champagne” l’evento dedicato al mondo dello Champagne che si terrà ad Alassio il 17 e 18 giugno 2018, al Diana grand hotel di Alassio Più di 50 Maison, 150 etichette in degustazione, seminari di approfondimento, libri e ospiti internazionali
(articolo di Gaz Regan) l libro di Robert Simonson, “3 Ingredient Cocktails”, è uno dei libri più importanti al mondo per i cocktails. Lasciatemi spiegare Frequento spesso barman che fanno incredibili nuovi cocktail usando , nebbie, schiume, trattini e un arazzo di ingredienti che, quando si incontrano in armonia, mostrano abilità artistiche e una profonda
Questo è un distillato che mi “tocca”particolarmente.Sarà stata l’esperienza di lavoro a Mosca, contatti e frequntazioni con russi , anche in tempi non sospetti,la mia appartenenza, per un pò, all’associazione dei barman russi (B.A.R.) sarà l’alta qualità che ha raggiunto negli ultimi anni la produzione della vodka. Qualunque sia la ragione,questo rimane il mio distillato preferito (alla faccia di speackeasy e distilati modaioli). Pura, fredda, secca. Queste le peculiarità che me la fanno amare. Ma tra tutte, ce ne sono alcune che aprezzo paricolarmente, la prima è sicuramente la Russian Standard Strana la soria di questa vodka. In origine Russian
UN MARE DI CHAMPAGNE ALASSIO – 17 E 18 GIUGNO VI EDIZIONE Un nuovo format per l’evento italiano interamente dedicato allo Champagne #parlamidichampagne Diana Grand Hotel & Resort Via Garibaldi, 110 – Alassio (SV) “Che cosa disse Dom Perignon ai confratelli dopo aver inventato lo champagne? … Venite qui in fretta, sto degustando le stelle”.
bollicine d’autore Si capisce subito quando una persona ama quello che fa. Lo si capisce da come ne parla, da come ascolta i giudizi, da come cerchi sempre di migliorare. E dal risultato del suo lavoro. Io l’ho capito anni fa, quando l’ho conosciuta ad una fiera a Rimini, che Florence Guyot amava lo Champagne
Un cocktail per l’estate due prodotti italiani, il bitter Gagliardo ed il gin Rivo, per un aperitivo dal gusto classico con profumi inediti, il profumo della rosa e del timo. La freschezza del pompelmo rosa completa la gamma dei sapori. La Veuve en Rose 4cl. Gin Rivo 3cl. Bitter Gagliardo 1cl. Acqua di rose 2cl.
Bere bene… Dove si beve bene? Cominciamo un tour tra i locali che vale la pena di vedere. E cominciamo bene visto che partiamo con il nostro giro (aimé virtuale), dall’Harry’s bar di Firenze Ad accompagnarci, un amico d’eccezione : il bar manager Thomas Martini (nome omen…) Il locale apre le porte al pubblico a
“Una cannuccia di plastica si usa per 20 minuti mentre per smaltirla occorrono 500 anni”. È questo il messaggio della campagna che l’organizzazione ambientalista Marevivo sta promuovendo(con gli hashtag dedicati #Ecocannucce #StrawFree) per combattere l’utilizzo della plastica monouso. Nel mondo si utilizzano di un miliardo di cannucce di plastica al giorno (la metà circa negli
Montecarlo e New York, due posti da sogno, due luoghi che nell’immaginario collettivo sono simboli, ognuno a modo suo, di “bien vivre” , lusso, divertimento. Da oggi sono accomunati da un cocktail creato a quattro mani da due bartender che operano in queste due città incredibili. Il tutto legato, anche nella ricetta, dalla creatività e
A Cuneo e nelle vallate Occitane Bordiga è da sempre sinonimo di liquori: da quasi 130 anni la distilleria è il riferimento per genepy, vermouth ed amari. Abbiamo avuto la fortuna di assaggiare i gin Bordiga in occasione del gin day di Milano La storia inizia però a Torino nella seconda metà dell’Ottocento, dove il cav. Pietro Bordiga aveva un piccolo e famoso bar frequentato da illustri personaggi dell’epoca. Forte delle sue conoscenze in erboristeria e delle tecniche di estrazione degli oli essenziali, decide di aprire una distilleria: sceglie una città di montagna dove sia più semplice trovare le erbe per le sue creazioni. Cuneo è il luogo ideale: in mezzo alle Alpi ed insieme ben collegata al capoluogo. Il primo stabilimento è in piazza del Seminario, in pieno centro, e pochi anni dopo si sposta sulla strada che porta ai monti, in via Valle Maira, sede ancora oggi della produzione Bordiga. Nel corso degli anni l’azienda è cresciuta nelle tecnologie e nella capacità produttiva, ma ben poco è cambiato nella distillazione e nel metodo di lavoro. Ancora oggi in Bordiga si usa l’alambicco a fuoco di legna, ancora oggi i mastri distillatori controllano personalmente le erbe portate la sera dai raccoglitori manuali e la produzione risente come una volta delle stagioni e del clima. In Bordiga le cose si fanno ancora per passione, amando la natura senza forzarla, cercando solo il buono e l’eccellenza, in ogni distillato. Per fare un buon liquore, che soddisfi il palato, il corpo e la mente si deve innanzitutto partire dalle erbe migliori, dallo zucchero più fine e dall’alcol più puro, insieme all’acqua limpida delle Alpi ed alla loro sapiente unione. Più di un secolo di storia ed il lavoro di quattro generazioni di Bordiga hanno insegnato che la cura delle lavorazioni e le sperimentate metodologie non bastano per ottenere una bevanda che sia veramente ottima: ci vuole la passione nel proprio lavoro e la voglia di valorizzare la terra nella quale si vive ed i suoi frutti. Da sempre i Bordiga hanno posto alla base delle loro produzioni la moltitudine di erbe, fiori, radici e piante che le montagne e le valli del cuneese mettevano a disposizione, dando vita nel corso degli anni ad una gamma di prodotti che racchiudono tutti i profumi, gli aromi e le fragranze alpine. Riscoprendo e reinventando le antiche ricette popolari, unendo l’amore per il proprio lavoro e la conoscenza del gusto e delle proprietà delle varie piante officinali e medicinali, sono oggi in grado di proporre liquori che coniugano un sapore antico alla genuinità delle lavorazioni artigianali. La produzione e l’imbottigliamento avvengono tutte nello stabilimento di Cuneo, dove si opera ancora con alambicchi tradizionali e con il metodo a “bagno maria”, l’unico in grado di mantenere nel prodotto finito intatte le peculiarità delle erbe dalle quali deriva. Le tempistiche e le modalità sono quelle di un secolo fa, dettate dall’esigenza di ottenere liquori di elevata qualità e di gusto ottimo, sposate oggi ad un assoluta cura dell’igiene ed al rispetto delle normative europee. Le lavorazioni avvengono infatti nello stabilimento adeguato alle norme HCCP in serbatoidi acciaio.
Il lusso di bere bene Torno a parlare di Vodka (con la V maiuscola), dopo aver effettuato una serie di assggi di Vodka Beluga a Nizza. Grazie alla brand ambassador Katerina Tsokolenko, che ci ha dato la possibilità di conoscere meglio la gamma di Vodka dello storione. Innanzitutto perchè dare ad una Vodka il nome di un pesce? In primis perchè non è un pesce qualunque, ma uno storione che produce il miglior caviale in commercio, e poi perchò, come il pesce in questione, ha bisogno di tempi lunghi per poter dare il megio di sè, con risultati eccezionali. La Vodka Beluga è prodotta da JSC Synergy, uno dei colossi russi del settore delle bevande alcoliche nonché terzo produttore di Vodka al mondo. Distillata per la prima volta nel 2002, Beluga è diventata in breve tempo leader del segmento Super Premium –Ultra Premium; sui mercati occidentali è presente a partire dal 2009, ed è oggi venduta in oltre 50 Paesi del mondo. La gamma beluga è composta da varie tipologie: VODKA BELUGA NOBLE Un distillato che definire “base” è estremamente riduttivo. La piu adatta ad essere miscelata, passa trenta giorni di affinamento (moltissimi per una Vodka) prima di essere messa in commercio. Prodotta da cereali russi maltati di alta qualità, viene controllata in ogni fase della distilazione. Distillazione multipla in alambicchi continui, rettificazione in cinque passaggi, filtrazione in due passaggi su carbone attivo di betulla. Ne risulta un Bouquet fresco, in cui spiccano fragranti accenni floreali e note di cereali. VODKA BELUGA TRANSATLANTIC Prodotta in onore della squadra di vela Russa,ha una particolarità che la differenzia dalle altre Vodke Beluga: nel processo di filtrazione, il distillato passa attraverso un filtro di cotone naturale. Il processo di affinamento, che in questo caso passa a 45 giorni, lo rende un prodotto con un gusto delicato. VODKA BELUGA ALLURE Un pakaging alla moda caratterizza questa Vodka dedicata alla squadra nazionale russa di polo. Due mesi di riposo, per un distillato che regala sentori di frutti rossi, gusto morbido ed avvolgente. Per questa (e per tutte le altre Vodke Beluga) nessun additivo di sintesi, solo naturali. Cinque distillazioni e tre filtrazioni ci regalano un distillato pulito e rotondo. VODKA BELUGA GOLD LINE Ed arriviamo al top di gamma (da noi degustato con accompagnamento di caviale Beluga…). La GOLD LINE aspetta 90 giorn i (tre mesi!!!) prima di essere messa in commercio, una lavorazione complicata che ci dona una Vodka incredibile: Solo fermenti e additivi naturali, nessun additivo di sintesi. Controlli di qualità ad ogni fase della lavorazione,distillazione multipla in
Bourbon (infuso con Lapsang suchong tea) Pesca Lime Bitter O redhead…perchè Lei è rossa. La dolcezza degli stati del sud (Stati Uniti ovviamente),legata all’affumicatura, non solo delle botti, come si usa fare da quelle parti,ma anche dell’esotico Lapsang Suchong tea. Lei non è americana, ma ha molto a che fare con le miscele di the, erbe ed infusi vari. La pesca, matura al punto giusto, profumata e gustosa. Come per il Bellini è preferibile quella bianca, che si trova d’estate. Non frullata, per carità! La pesca va “pressata” delicatamente con l’aiuto di un colino, in modo che non si riempia d’aria e che il colore della buccia vada a mischiarsi con quello della polpa. Il succo di lime serve ad equilibrare , perchè dolce va bene, ma nel giusto limite. E per finire il bitter. Io ho scelto il bitter rouge, che aprezzo per la varietà di profumi. Il punto di amaro che non guasta,anzi. E perchè un pò di rosso ce lo voglio mettere anche io, che diamine. E stasera lo gusteremo insieme… Ma non vi dico come e dove
L’americano è da sempre uno dei miei cocktail preferito. L’equilibrio tra dolce e amaro, l’alcol a giusta gradazione, grazie all’aggiunta di soda, gli olii essenziali del limone che lo profumano. All’aperitivo è sicuramente una scelta azzeccata… Ma un giorno, a Montecarlo, arrivano due clienti, una coppia di Torino per l’esattezza, che amano l’americano, ma per l’occasione vorrebbero un twist che lo renda legato a quel momento, a quel posto, a quella loro serata. Il preavviso è poco, ma per fortuna l’intuizione arriva. Ed è legata ad un altro cocktail ormai classico, e molto in voga negli ultimi anni, Il moscow mule è composto da vodka, succo di lime e ginger beer. Ginger beer non è una birra, ma si chiama così perchè la lavorazione ricorda quella della birra, ma ha come base lo zenzero, e viene dagli Stati Uniti. Da non confondere con il ginger ale, di produzone inglese, che è essenzialmente una bevanda aromatizzata al ginger. E allora la soda viene sostituita dal ginger beer. Il piccante dello zenzero arriva alla fine, l’amaricante del bitter mischiato al dolce del vermut si sentono prima. Per completare l’opera, alcune gocce di bitter all’arancia. Alla fine della cena gli aperitivi sono stati molti piu di due, i clienti se ne sono andati sorridendo, ed io ho creato il mio “twist” , che è diventato anche il mio aperitivo preferito.
E’ sempre emozionante cominciare un nuovo lavoro. Se poi la location è “importante” come può essere il casino di Monaco, beh, in questo caso l’emozione è piu che giustificata. Il primo casino d’Europa è stato inaugurato nel 1863. Il nome di “Monte-Carlo”, che altro non è che la traduzione di ligure di “Mont Charles”, in
Oggi ho pensato di farmi odiare dalle grandi marche di cibi precotti surgelati… C’era una volta un paese a vocazione turistica ed enogastronomica. Malgrado i mille problemi dovuti ad una classe politica poco attenta alle necessità del paese, ma molto ai propri conti correnti, gli abitanti del bel paese ed i turisti, mangiavano, nella maggior parte dei casi, molto meglio degli abitanti del resto del mondo. In casa, o fuori, la cultura (inculcata fin dalla prima infanzia da nonni e genitori) era fondata su un concetto: l’importante è mangiare bene, laddove bene è sinonimo di naturale e “fatto in casa”. Ma i tempi cambiano, le necessità dei politici aumentano, e l’economia segue a ruota. Il mercato peggiora, le spese aumentano, gli esercizi pubblici si moltiplicano a dismisura (anche a causa di una legge scellerata che aumenta il numero senza preoccuparsi minimamente della qualità o della professionalità). Ovviamente in ogni momento di debolezza, qualcuno è pronto ad aprofittarne. Per quei gestori nuovi arrivati, (spesso da
Cambiando posto di lavoro, (ed il turn over è alto, nel nostro campo specifico), si entra in contatto con molte persone, non sempre piacevoli,che siano colleghi o clienti. Il periodo che ho passato al Westin Palace di Milano lo ricordo con grande piacere,sia per la clientela,ma sopratutto per i colleghi e lo staff dell’hotel. Tra
Per (evidenti) ragioni di età, frequento il mondo del bar da qualche annetto. Abbastanza almeno da ricordare (con grandissimo affetto) lo “zio” Franco Zingales, e la nascita del Classic Cocktail Club, le riunioni , gli incontri e la nascita di nuove amicizie. Amicizie che, benchè ci si incontri poco di persona, durano nel tempo. Ed
HANGOVER: I postumi dell’ubriachezza sono un insieme di effetti fisici che seguono l’eccessivo consumo di bevande alcoliche. I più comuni riportati sono emicrania, sete, letargia, nausea, sensibilità alla luce e al rumore. Ipoglicemia, disidratazione e carenza di vitamina B12. Possono verificarsi anche amnesie o ricordi confusi del periodo soggetto ad intossicazione alcolica. (Wikipedia) Per evitare i
Mi collego ad un articolo (che potete leggere al link qui sotto) in cui il maestro Gualtiero Marchesi detta dieci regole per quello che lui ritiene il cuoco perfetto. Il pensiero è immediato… E se provassimo a trasformarle in dieci rregole per il barman perfetto? Un piccolo giochino, un esercizio di stile che potrebbe far bene a molti. Prendetolo con un sorriso: Barman è un mestiere o meglio ancora , un servizio, un ministerium. La divisa, in ordine, elegante è un segno di rispetto verso il cliente e serve anche a comunicargli degli aspetti imprescindibili: l’onestà, la pulizia, il rispetto.(ndr. Ricordo ancora quando , nei miei primi momenti dietro il banco, i Barman piu esperti mi raccomandavano di non mettere anelli, orologi ecc. Ovviamente di tatuaggi neanche a parlarne!) La legge del barman è la ricetta di cui è esecutore, ricordando che ogni buona esecuzione presuppone una quota d’interpretazione, attentamente dosata, non eccessiva ma neanche assente, introdotta con rispettosa discrezione. A un livello più alto sta il compositore. Ai diversi gradi di esperienza e conoscenza corrisponderanno tre figure: l’esecutore, l’interprete e il compositore. Per raggiungere questi traguardi, il barmandovrà impadronirsi della tecnica e aver fatto pratica di tutti i tipi di cocktail e delle principali tecniche Un elemento importante per arricchire le proprie esperienzeè sicuramente la conoscenza dei prodotti, la loro storia, le origini e gli ingredienti di cui sono composti Lo studio delle culture alimentari di altri Paesi, può contribuire a formare una conoscenza più ampia dell’arte della
«James Bond, with two double bourbon inside him, sat in the final departure lounge of Miami Airport and thought about life and death». (Goldfinger, 1964) La frase che ogni barman conosce. Associata indissolubilmente all’agente segreto piu famoso del moondo. In assoluto il piu “charmant” , in continuo spostamento per ogni destinazione, ovviamente frequentatore di hotel
Il caffè è sempre stato abbastanza “snobbato” ( a torto) dai “barman” nostrani. In realtà c’è un mondo meraviglioso e complicato dietro a queste picccole bacche tostate. Per chi volesse approfondire le tecniche, la filosofia, i diversi metodi di estrazione, la risposta giusta è SCAE (Specility Coffee Association Euorope) http://www.scaeitalia.com/index.html E se ancora non
Amico di vecchia data Salvatore. Eravamo clienti reciproci all’epoca in cui vivevamo tutti e due a Sanremo, ma non vi darò i particolari di quello che succedeva nelle rispettive serate off 😉 Per ovvi motivi ora ci si incontra molto meno, ma almeno una volta all’anno passa a trovarmi al casino di Monte-Carlo Ne ha
Una collaborazione longeva Florence è una ragazza straordinaria. L’ho conosciuta anni fa, a Rimini, in fiera. Lei aveva il suo stand di champagne, in collaborazione con altre persone straordinarie, che proponevano prodotti straordinari. All’epoca lavoravo a Milano, e cominciare a proporre lo champagne che vendeva è stata la diretta conseguenza di questa conoscenza. Da allora