Mi collego ad un articolo (che potete leggere al link qui sotto) in cui il maestro Gualtiero Marchesi detta dieci regole per quello che lui ritiene il cuoco perfetto. Il pensiero è immediato… E se provassimo a trasformarle in dieci rregole per il barman perfetto?
Un piccolo giochino, un esercizio di stile che potrebbe far bene a molti.
Prendetolo con un sorriso:
- Barman è un mestiere o meglio ancora , un servizio, un ministerium.
- La divisa, in ordine, elegante è un segno di rispetto verso il cliente e serve anche a comunicargli degli aspetti imprescindibili: l’onestà, la pulizia, il rispetto.(ndr. Ricordo ancora quando , nei miei primi momenti dietro il banco, i Barman piu esperti mi raccomandavano di non mettere anelli, orologi ecc. Ovviamente di tatuaggi neanche a parlarne!)
- La legge del barman è la ricetta di cui è esecutore, ricordando che ogni buona esecuzione presuppone una quota d’interpretazione, attentamente dosata, non eccessiva ma neanche assente, introdotta con rispettosa discrezione. A un livello più alto sta il compositore.
- Ai diversi gradi di esperienza e conoscenza corrisponderanno tre figure: l’esecutore, l’interprete e il compositore.
Per raggiungere questi traguardi, il barmandovrà impadronirsi della tecnica e aver fatto pratica di tutti i tipi di cocktail e delle principali tecniche - Un elemento importante per arricchire le proprie esperienzeè sicuramente la conoscenza dei prodotti, la loro storia, le origini e gli ingredienti di cui sono composti
- Lo studio delle culture alimentari di altri Paesi, può contribuire a formare una conoscenza più ampia dell’arte della mixology e delle sue realizzazioni con differenti aspetti e contenuti.
- La capacità di un barman poggia su due pilastri: la conoscenza della materia e dei modi di trattarla nel rispetto della sua natura.
- Soluzioni tecniche e virtuosismi non possono prescindere dalla conoscenza di tecnica e materiali nella concezione e nell’esecuzione. La tecnica è uso appropriato, controllato e non distruttivo, degli strumenti più adatti all’operazione che si sta eseguendo, senza uccidere la materia.
- Ad ogni preparazione, il barmandeve sapere perfettamente cosa è giusto fare: quali sono tempi e modi della preparazione l’esatta temperatura e, ove necessario, la durata della stabilizzazione, giacché anche il riposo è parte importante del trattamento, come la pausa o il silenzio nella partizione musicale. La presentazione finale dipende molto dalla scelta del contenitore più adatto e della decorazione
- Uno dei compiti che fanno onore al buon barman è quello di divulgare e incrementare la cultura del bere bene e consapevole per un verso insegnando a bere bene e correttamente con i drink preparati, per altro verso istruendo i giovani e passando il testimone a chi lo merita, introducendolo alla cultura del bere bene, che quando è veramente tale è esperienza consapevole, ricerca applicata in continuo perfezionamento e adattamento alla vita.
Le dieci regole del cuoco perfetto
(http://www.finedininglovers.it/blog/news-tendenze/decalogo-cuoco-gualtiero-marchesi/)
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