MATTEO ZED

Continuano gli autoritratti dei grandi barmen italiani. E’ la volta di un altro connazionale che porta l’eccellenza italiana nel mondo…E torniamo a New York Un grande Giornalista di settore descrivendomi su carta un giorno mi ha definito uno dei personaggi più ambiziosi della Bar  Industry. Vedendomi dubbioso ci tenne a precisare : “Con la definizione ambizioso, ‘In senso etimologico s’intende la persona che ha desiderio legittimo di migliorare la propria posizione o di essere valutato secondo i propri meriti.” Probabilmente sì……il termine “ambizioso” e aggiungerei “determinato” mi calza a pennello. Sono da sempre una persona che ha creduto in se stesso, un professionista che pianifica ogni obiettivo razionalmente e da’ il massimo per raggiungerlo. Ho sempre lavorato sodo e ho sgobbato per arrivare a concretizzare ogni mio progetto, nessuno mi ha mai regalato nulla e credetemi ho cominciato dal basso, dalle fogne di questo lavoro, e ora mi trovo dietro il bar di uno dei locali N.1 d’America. Ma  andiamo per gradi, la mia carriera come barman ha inizio dopo un corso di laurea in Food & Beverage management e un  viaggio-stage presso  una  grande  catena  di  Hotels  Statunitensi . A New York ( grazie a mio padre a sua volta Grande professionista dell’Hotelerie) Qui Affascinato dal lavoro di Bartender, tornato a casa frequento un corso base per diventare un barman e contestualmente comincio a muovere i primi passi come Barback nel locale estivo di un mio caro amico sito all’interno di un festival latino americano, sono di questo tipo i primi locali dove ho lavorato tra Roma e Londra, ( Barfly, Barrio Latino, Maron Glacé e il Salsa). Siamo negli anni ’90, i clubs la fanno da padrona, e un incontro fortuito mi fa conoscere gli attuali proprietari dei più grandi Clubs italiani, all’epoca gestori e organizzatori di importanti eventi di musica elettronica. Con loro giro l’Italia e la Spagna col ruolo di Barmanager dei loro eventi. Un giorno però stanco di quel tipo di ambiente cerco di sdoganarmi e grazie ad un lavoro presso uno dei primi cocktail wine bar di Roma ‘La Buca di Bacco’, comincio ad avere a che fare con un modo di fare bar di grande qualità. Da qui una crescita continua, fino ad approdare nei primi anni del 2000 al 45 Giri, dove incontro un grande Maestro che mi ha trasmesso molto, Luigi Nardini all’epoca mio manager . Dopo 2 anni spesi in altre situazioni lavorative, grazie ai suoi insegnamenti, diventero’ io il manager di questo posto e del Riva Nord in estate, ottenendo grandissimi risultati e soddisfazioni. Nello stesso momento vinsi la selezione italiana della Bacardi Le   gacy e arrivai terzo nel mondiale a Portorico, vinta anche l’edizione italiana della Disaronno a Roma mi trasferii a Tokyo per quattro settimane, per imparare al Meglio lo stile Nipponico e dove lavorai presso l’High Five Del Maestro Ueno San, poi allo StarBar di Hisashi Kishi , il Little Smith guidato dal simpatico Fumiyasu Mimitsuka e legai un forte rapporto con Takuo e Sumire Miyanohara. Le mie ultime esperienze mi hanno visto in giro per il mondo per guests e serate varie, tutto a cavallo della gestione con successo di di due Bars di due locali romani su cui nessuno avrebbe mai scommesso: Settembrini e il Little Jumbo Bar . Porto acasa tra il 2013 e il 2014 altri titoli come 2 ‘ posto al Mondiale Diplomatico in Venezuela e alla WORLD CLASS Italia dopo aver vinto la semifinale a Firenze. Dal 2014 inoltre sarò parte integrante della Giuria dell’Academy che decide i 50 Bars Migliori al …

COFFE WORLD

Il caffè è sempre stato abbastanza “snobbato” ( a torto) dai “barman” nostrani. In realtà c’è un mondo meraviglioso e complicato dietro a queste picccole bacche tostate. Per chi volesse approfondire le tecniche, la filosofia, i diversi metodi di estrazione, la risposta giusta è SCAE (Specility Coffee Association Euorope) http://www.scaeitalia.com/index.html     E se ancora non …